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Arriva l'app Io per i servizi Pa, aggancio alla "Fase 2"

Sanità pubblica Redazione DottNet | 20/04/2020 21:12

Con un bottone digitale si potrà accedere a tutti i servizi della Pa: dal pagamento delle tasse, all'iscrizione scolastica, ai risultati dell'analisi del sangue

L'app Io, che punta ad essere un passepartout per i servizi della pubblica amministrazione, si può scaricare dagli store online. Dopo un lungo lavoro, partito ufficialmente quasi due anni fa, è possibile effettuare il download dell'applicazione sullo smartphone. Lettere bianche su sfondo blu, un solo bottone digitale per accedere potenzialmente a tutti i servizi della Pa. Dal pagamento delle tasse, all'iscrizione scolastica, ai risultati dell'analisi del sangue. Al momento, però, il numero delle amministrazioni allacciate a Io è limitato e lo stesso vale per i servizi attivi. Tecnicamente, infatti, la fase di sperimentazione non è terminata.

Ma il governo ha voluto rispettare la tempistica annunciata. La ministra dell'Innovazione, Paola Pisano, aveva parlato di aprile come mese candidato al debutto, nonostante ora l'attenzione, vista l'emergenza innescata dal Coronavirus, verta su altro. Tuttavia Io potrebbe risultare quanto mai utile proprio nella fase due, di riapertura graduale del Paese. L'app è pronta ad accogliere qualsiasi tipo di servizio Pa. E, da quanto si apprende, si sta valutando di agganciare all'applicazione anche funzionalità anti Sars-Cov-2. Già da qualche tempo, per esempio, si studia la possibilità di digitalizzare l'auto-certificazione per gli spostamenti. Pratica su cui, ovviamente, vigila il Viminale. Nulla a che vedere con l'app Immuni, volta al cosiddetto 'data tracing', ovvero alla ricostruzione della catena dei possibili contagi.

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Nei giorni scorsi si è parlato, poi, di un'app dedicata specificatamente al trasporto pubblico. La task force dei 74 esperti insediata da Pisano sta anche studiando un'app di telemedicina. Insomma il prossimo futuro si preannuncia ricco di app. Ma Io è destinata a sopravvivere, come cassetto digitale omnibus. "Una unica app per poter far tutto", riassume la viceministra all'Economia, Laura Castelli, definendo l'arrivo di Io una "rivoluzione". Ora però, ammette, c'è "tanto lavoro da fare". Commenta la novità anche la dem Marianna Madia, ex ministro della Pa, che raccomanda l'impegno di tutte le amministrazioni ad aumentare i servizi disponibili, ricordando che si tratta di un progetto nato sotto la precedente legislatura, quando Diego Piacentini guidava il team per la trasformazione digitale.

Le Regioni apripista sono quattro. A livello nazionale c'è l'Aci. Tra i Comuni, oltre a quelli 'pilota', ci sono grandi città come Roma, Milano e Torino. C'è chi manda l'alert sulla Tari, chi permette l'iscrizione all'asilo nido, chi ha avviato il servizio multe. Quanto ai singoli, per accedere basta lo Spid o la carta d'identità elettronica, che ormai dovrebbero avere in milioni.

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